Nelle ultime settimane ho riscoperto la bellezza di camminare nel vigneto vicino a casa. Un piccolo spazio naturale punteggiato dai colori accesi dei fiori di campo e dalle ali delle moltissime farfalle impegnate nei loro voli danzanti.
Ho osservato a lungo questi graziosi lepidotteri spostarsi ondeggiando tra il giallo dei tarassaco in fiore ed ho pensato a quanto fosse breve la loro vita adulta: in media un mese, per alcune specie solo qualche ora, nei casi migliori un anno. Di fatto una vita in un istante, un battito d’ali ed è già tempo di prepararsi a morire.
La morte dunque, mistero insondabile dell’esistenza, che attrae l’uomo mentre in ogni modo la rifugge. La stessa morte, con cui le contingenze attuali ci portano frequentemente in contatto, nel suo presentarsi come orizzonte tangibile, limite estremo di ogni possibilità di vita. Morte che angoscia nell’impossibilità di conoscere cosa accadrà, ma che ci si pone di fronte per restituirci il suo senso: ricordarci il valore della vita, il valore non scontato del nostro essere al mondo ed il compito (riprendendo Heidegger) di esserci autenticamente giorno dopo giorno.
A questo scopo molti filosofi, in particolare a partire dalla scuola stoica, hanno praticato la meditazione sulla morte (praemeditatio mortem). Si ponevano nella prospettiva di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, non quindi per vivere da moribondi, ma per mettere alla prova il proprio stile di vita al fine di verificarne il valore ed essere ogni giorno se stessi nel modo migliore.
Da questo punto di vista non è tanto la durata, quanto la qualità che sappiamo dare alla vita a conferirle valore; una vita che, esprimendosi pienamente anche solo in un istante, partecipa consapevolmente all’eternità, nel suo imprimersi per sempre nella totalità della storia.
L’invito di oggi è dunque quello di fare dell’incontro con la morte, tanto vicina in questo periodo, un’occasione per interrogarci rispetto alla nostra vita.
È un invito ad immaginare che oggi sia veramente l’ultimo giorno e a chiederci:
- Che senso ha per me quello che sto facendo?
- Cosa mi rende felice di essere qui e di esserci stato?
- Come posso essere me stesso nel migliore dei modi?
Buone scoperte interiori!